Dedicato ad una mia concittadina

2012-05-24 by

Ho appena avuto uno scambio di opinioni con una mia concittadina, a differenza mia nativa di San Potito Ultra (AV), mentre io – ahimé – sono nato nella remota ed incivile Avellino e solo due anni fa ho acquistato una casa in questo paesino a ben 5km di distanza dal mio luogo natio.

La signora sostiene che io sia uno di quelle “bestie” che “abitano nei tuguri e poi si trasferiscono qui”; questo perché il mio cane, regolarmente al guinzaglio ed accompagnato da regolare paletta raccoglifeci prontamente mostrata quando la signora ha protestato in merito, dopo un giro fuori paese durante il quale ha liberamente espletato le proprie funzioni organiche secondo légge, si è permesso di lasciare tre gocce della propria urina nei pressi della sua natìa abitazione per segnare il territorio. Poco distante, garrulo, si aggirava peraltro un cane randagio ma di razza, quindi presumibilmente abbandonato, privo ovviamente di guinzaglio e libero di dare sfogo alle proprie deiezioni ovunque e quandunque.

Ad una richiesta di spiegazioni da parte mia, reiterata anche dopo aver lasciato il cane presso il mio tugurio sanpotitese e ritornato presso la maestosa ed accorsata abitazione della signora, ella ha dichiarato che la differenza tra me e lei consisterebbe nel fatto che lei è nata a San Poito Ultra (AV), mentre io ci ho comprato una casa, e questo ci rende differenti e la abilita a considerarmi un incivile, maleducato e bestia precedentemente abitante nei tuguri.

Infine, la signora ha minacciato di chiamare i Carabinieri in quanto molestata da me, per cui l’ho cordialmente salutata e, allontanandomi, ho terminato la conversazione che – lo sottolineo – è stata sempre tenuta in italiano corretto da parte di entrambi, a dispetto dei contenuti che per una delle due parti sono stati offensivi, denigratori e classisti, in maniera spregevole, irrazionale e posta su nessuna base se non quella di una presunta superiorità della gens sanpotitese, alla cui règia altezza niuno puo’ ritenere di porsi al pari col semplice acquisto di un’abitazione; badiate bene di non pensare, dunque, di elevare il vostro status di bestie al rango superiore di sanpotitesi con un semplice atto notarile d’acquisto, poiché questo non vi riscatta dal vostro passato bestiale et tuguriale.

Ho ribadito più volte alla signora la mia cittadinanza ed origine italiana (che, a quanto pare, per lei pare essere un qualcosa di caratterizzante positivamente), le ho mostrato capacità di discorrere in un italiano fluente, mi sono détto disposto a comprendere un suo nervosismo pregresso, ma l’ho pregata di non rivolgersi a me usando toni denigratori alzando la voce in pubblico, perché le sue opinioni in merito alla mia persona non devono essere oggetto di pubblica piazza (si costituirebbe peraltro in tal caso il reato di diffamazione, diverso e più grave di quello dell’ingiuria, differenza che anche altri non sanpotitesi dovrebbero imparare, ma questo è un altro discorso che non interessa in questa sede) ma, come détto, secondo la signora il fatto di essere nata in San Potito Ultra (AV) costituisce fatto latore del potere di dileggiare a piacimento i non conterranei.

Ebbene, cara signora, lascio qui una nota a perenne ricordo della sua inciviltà, così che spero che, quando certamente lei si aggiungerà alle altre due-tre persone che in questo bellissimo paesino della provincia irpina si permettono di denigrarmi alle mie spalle, magari a qualche suo interlocutore potrà capitare per un qualche scherzo del caso di lèggere queste parole e potrà riflettere sulla statura morale della persona che ha avuto di fronte. Il suo interlocutore quindi capirà – ma da sanpotitese di lungo corso ed orgoglioso delle proprie origini quale anch’egli sarà, ne sarà certamente già conscio – che oltre alle brave, gentili e disponibili persone, questo paese, come tutti gli altri paesi e le città del mondo, ha dato i natali anche ad escrementi perfettamente in grado di parlare italiano ma che purtroppo, al contrario di quelli canini, nessuna paletta raccoglifeci puo’ portare via in un istante.

Sarebbero bastate anche delle scuse o almeno un piccolo chiarimento; io ero semplicemente ritornato per quello, non certo – Dio me ne scampi – per una molestia.

Distinti saluti,
Fabio Napodano.

PS: Questo è il mio cane; cari concittadini, sarei felice di sapere che avete letto questa mia memoria, quindi fermatemi pure per strada se mi vedete con lui

Questo è il mio cane; cari concittadini, sarei felice di sapere che avete letto questa mia memoria, quindi fermatemi pure per strada se mi vedete con lui


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